La prevenzione rappresenta pertanto una strategia fondamentale e tra gli agenti terapeutici relativamente nuovi c’è il riso rosso fermentato, prodotto dalla fermentazione del riso con il fungo Monascus purpureus, che contiene monacoline, pigmenti, acidi organici e aminoacidi con evidenti effetti anti-iperlipidemici.

La monacolina K è il più importante componente attivo del riso rosso, che è strutturalmente identico alla lovastatina e che ha un potente effetto in termini di riduzione dei livelli di colesterolo ematico.

Il riso rosso fermentato attualmente è riconosciuto come functional food ed è un comune componente della dieta della popolazione asiatica, oltre ad essere ampiamente utilizzato nella medicina cinese.

Una rassegna recentissima ha valutato 99 studi pubblicati tra il 2012 e il 2023 da PubMed e Cochrane, selezionandone 12, per esaminare l’effetto e la sicurezza di dosaggi differenti di monacolina K sul colesterolo in 769 adulti.

I dosaggi variavano tra i 2 e 10 mg/die, con un periodo massimo di somministrazione di 12 settimane.

Il riso rosso fermentato ha mostrato un’ottima tollerabilità anche a dosaggi di 10 mg/die, sebbene qualche studio (n. 3) abbia riportato leggeri effetti collaterali, tra cui mialgia. 6 studi hanno utilizzato un dosaggio compreso tra gli 8 e i 10 mg/die.

In tutti gli studi è stato osservato un effetto benefico conseguente alla supplementazione di monacolina K sul colesterolo LDL e totale, indipendentemente dal dosaggio e la durata.

Altre ricerche che in passato avevano esaminato l’effetto del riso rosso fermentato in pazienti con sindrome metabolica, hanno evidenziato una significativa riduzione della mortalità, del colesterolo totale, dei trigliceridi, della glicemia a digiuno e della pressione del sangue, senza effetti collaterali, rispetto al placebo.

Altre review avevano mostrato che la somministrazione di riso rosso fermentato ha effetti similari alle statine, anche combinato con altri integratori alimentari.

Concludendo, la rassegna ha evidenziato il potenziale effetto della monacolina K nei soggetti con ipercolesterolemia, anche a bassi dosaggi (3 mg/die). Risulta, tuttavia, importante monitorare regolarmente il colesterolo e consultare il medico in caso di livelli eccessivamente alti di colesterolo LDL.

Bibliografia
E. Liasi, et al. Monacolin K supplementation in patients withhypercholesterolemia: A systematic review of clinicaltrialsLa suplementación con monacolina K en pacientes con hipercolesterolemia: una revisión sistemática de ensayos clínicos. Medicina de Familia. SEMERGEN. Volume 50, Issue 4, May–June 2024, 102156.