Obesità e un alto indice di massa corporea sono tra i fattori scatenanti di questa malattia che possiamo considerare correlata principalmente all’invecchiamento dell’apparato muscolo-scheletrico. Colpisce la maggior parte delle articolazioni (ginocchia, anche, colonna vertebrale, mani, piedi, gomiti, spalle).

Recentemente è stato osservato l’effetto condroprotettore della quercetina, che ha fatto ipotizzare un suo contributo nel trattamento dell’osteoartrosi.

La quercetina è un flavonoide presente in natura di cui si è osservata l’efficacia senolitica, cioè è in grado di indurre selettivamente la morte delle cellule invecchiate.

La quercetina ha catturato inoltre l’attenzione per le possibili azioni antinvecchiamento, antiossidante, antivirale, antiallergica, antidiabetica, antinfiammatoria e antineoplastica.

I dati istologici ottenuti dagli studi più recenti suggeriscono che la quercetina sia in grado di migliorare la condizione delle cartilagini nell’osteoartrosi e questo è il primo studio che analizza sistematicamente l’effetto condroprotettore di questo flavonoide sull’osteoartrosi in studi preclinici e che ne osserva gli effetti benefici.

Sono disponibili anche risultati in vitro e in vivo sull’azione antiosteoporotica della quercetina. Il meccanismo individuato sembra risiedere nella sua capacità di migliorare l’osteoporosi mediante l’aumento della differenziazione e l’attività degli osteoblasti e riducendo quella degli osteoclasti.

Bibliografia

Kohei Yamaura, et al. Therapeutic potential of senolytic agent quercetin in osteoarthritis: A systematic review and meta-analysis of preclinical studies. Ageing Research Reviews. Volume 90, September 2023, 101989.