Una delle strategie di prevenzione primaria per contrastare il declino cognitivo e la demenza consiste nell’identificare la corretta nutrizione e i fattori di rischio basati su stili di vita modificabili; strategia che, però, viene spesso sottovalutata.

Rallentare il decadimento cognitivo correlato all’età è infatti un aspetto importante della salute umana, per assicurare un sereno invecchiamento.

La ricerca che prendiamo in esame oggi si basa sull’osservazione, svolta dal National Health and Nutrition Survey (NHANES), di 2.508 partecipanti ultra sessantenni.

Lo scopo? Scoprire l’associazione tra assunzione totale di magnesio e salute cognitiva.

Non dobbiamo dimenticare che il magnesio svolge importanti ruoli in numerose attività fisiologiche, tra cui produzione di energia, metabolismo dei lipidi e del glucosio, sintesi del DNA e RNA e delle proteine e infiammazione.

Inoltre svolge un ruolo primario nella regolazione del NMDA (N-metil-d-aspartato), recettore per il neurotrasmettitore glutammato, essenziale per favorire i meccanismi di plasticità neuronale e di consolidamento della memoria a lungo termine.

I risultati dello studio hanno evidenziato che un consumo maggiore di magnesio era associato a un miglior punteggio dei test cognitivi, questo in particolare nelle donne e ancor di più in quelle con un livello sufficiente di vitamina D. Alcuni studi, infatti, riportano la sinergia tra magnesio e vitamina D.

Questo ci consente di affermare che un alto consumo di magnesio può migliorare lo stato cognitivo degli ultra sessantenni e in quelli con un livello di vitamina D sufficiente.

Bibliografia
Ke Du, Xi Zheng, Zi-Tai Ma, Jun-Ya Lv, Wen-Juan Jiang and Ming-Yan Liu. Association of Circulating Magnesium Levels in Patients With Alzheimer’s Disease From 1991 to 2021: A Systematic Review and Meta-Analysis. Front Aging Neurosci. 2022 Jan 10;13:799824.