I partecipanti, dai 35 anni in su, sono stati selezionati in quanto sintomatici per perdita di memoria, diagnosi di demenza precoce o elevati punteggi in test per la valutazione dello stato mentale. Durante lo studio, durato 8 settimane, è stata somministrata una dose giornaliera di 300 mg di estratto di ashwagandha in capsule.

Lo studio, doppio cieco placebo controllato, ha valutato i vari tipi di memoria, le abilità visuo-spaziali, di risposta, d’attenzione, delle funzioni esecutive e la velocità di processamento delle informazioni dei partecipanti all’inizio, dopo 4 settimane e al termine del trial tramite dei test standardizzati.

Dopo le 8 settimane, il gruppo che aveva ricevuto ashwagandha ha mostrato un significativo miglioramento dei parametri, sia rispetto ai valori di partenza che rispetto al gruppo placebo, che hanno riguardato la memoria a breve e lungo termine e tutti i punti della Wechsler Memory Scale III.

I ricercatori, nonostante ritengano necessari approfondimenti con gruppi di studio più ampi, sottolineano gli effetti dell’ashwagandha e ipotizzano che il suo meccanismo d’azione sia legato alle proprietà sedative che potrebbero essere indirettamente coinvolte nelle funzioni cognitive.

Bibliografia
Dnyanraj Choudhary et al. Efficacy and Safety of Ashwagandha (Withania somnifera L. Dunal) Root Extract in Improving Memory and Cognitive Functions. Journal of Dietary Supplements. 2017.

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