Non è una novità (ma a volte è bene ripetere anche le cose più scontate), tutti dovremmo limitare al massimo il consumo di questi cibi, ma se soffrite di malattie infiammatorie intestinali (IBD, acronimo di Inflammatory Bowel Disease, malattie infiammatorie croniche intestinali) dovete assolutamente evitarli.

Infatti, in una ricerca presentata al meeting annuale dell’American College of Gastroenterology di Vancouver, è stato documentato un rischio maggiore del 47% di sviluppare malattie infiammatorie intestinali, morbo di Crohn e colite ulcerosa in particolare, nei soggetti che consumavano una dieta eccessivamente ricca di alimenti ultra-processati, associata a un ridotto consumo di verdura e frutta fresche, rispetto ai gruppi di controllo.

La ricerca, una metanalisi di 4 studi, ha raggiunto il considerevole numero di oltre 650mila adulti, dei quali 2240 hanno sviluppato IBD.

L’effetto di una dieta scadente sull’intestino è un dibattito importante per la salute pubblica, scrive Eric Hecht, presidente e direttore esecutivo dell’Institute of Etiological Research di Boca Raton (Florida) e responsabile della ricerca, soprattutto se si escludono anomalie genetiche o difese immunitarie basse, e apre nuove prospettive di studio circa il potenziale ruolo degli alimenti industriali in queste malattie invalidanti.

Bibliografia
Michail Koutentakis et al. The Effect of a Vegan Diet on the Cardiovascular System. J Cardiovasc Dev Dis. 2023, 10, 94.