L’obesità rappresenta un grave disturbo globale sulle cui possibili soluzioni la ricerca si interroga sempre più seriamente.
Per stare ai dati più recenti sul nostro Paese, oltre un terzo della popolazione è in sovrappeso, mentre un italiano su 10 è obeso; dovendo fare una media, risulta che il 45,1% degli italiani dai 18 anni in su è in “eccesso ponderale” (sovrappeso più obesità).
La medicina integrata si conferma essere lo strumento più interessante, poiché offre risposte meno invasive dei farmaci e contribuisce ad aumentare la consapevolezza nelle persone.

Alcuni dati presentati all’ECE 2018 hanno evidenziato una relazione tra concentrazione del grasso addominale e livelli di vitamina D nel sangue.
Si tratta di un’analisi trasversale delle misurazioni raccolte dal Netherlands Epidemiology of Obesity: selezionato un campione di donne e uomini tra i 45 e i 65 anni, si sono incrociati i dati relativi ai livelli ematici di vitamina D e diversi valori tra grasso totale e concentrazioni in alcune zone del corpo. Il dato più fortemente correlato a uno scarso livello di vitamina D è stato quello del grasso viscerale, sia negli uomini che nelle donne.

La dottoressa Rafiq, prima autrice dello studio, conclude affermando che “la forte relazione constatata tra basse concentrazioni di vitamina D in soggetti con aumentato grasso addominale suggerisce che i soggetti con un girovita più largo dovrebbero considerare di tenere monitorato il livello di questa vitamina”.

Bibliografia
Rafiq R, Walschot F, Lips P, Lamb H, de Roos A, Rosendaal F, den Heijer M, de Jongh R & de Mutsert R. Associations of different body fat deposits with serum 25-hydroxyvitamin D concentrations. Endocrine Abstracts (2018).