Da decenni gli esperti di medicina sportiva sono in cerca di strumenti per ridurre gli infortuni subiti dai ballerini durante gli allenamenti. La forma fisica è l’obiettivo più arduo, anche perché nel loro immaginario estetico magrezza equivale a successo: la linea deve essere snella, mentre i muscoli devono poter dare il massimo. Il ballerino ha pertanto un profilo dalle particolari necessità nutrizionali, con un occhio fisso all’aspetto esteriore: questo può portare a un alto tasso di disturbi alimentari, o a importanti stati carenziali, soprattutto se il soggetto segue diete vegane o vegetariane.

I ballerini professionisti si allenano in media 8 ore al giorno, 6 giorni a settimana, e gli spettacoli durano 2 o 3 ore: tutti momenti in cui sono esposti al rischio di infortuni.
Dalle ricerche degli ultimi anni è emerso che i ballerini classici hanno in media livelli molto bassi di vitamina D, soprattutto in inverno, stagione in cui non a caso il tasso di incidenti è doppio rispetto all’estate. Per tentare di quantificare o comprovare il beneficio di questo nutriente, uno studio clinico ha reclutato 84 ballerini che hanno ricevuto un alto dosaggio di vitamina D o un placebo per 4 mesi.

Dai prelievi e dai test muscolari effettuati prima e dopo la somministrazione il tasso di soggetti con carenza da vitamina D è sceso da 81% a 53%; all’inizio dello studio, solo il 13% mostrava valori sufficienti, mentre alla fine il 47%. Inoltre, il gruppo che ha ricevuto vitamina D ha mostrato un lieve ma significativo aumento della forza muscolare, valore che spesso è associato a una minor incidenza di infortuni o traumi.

 

Bibliografia
Wyon MA et al. The Effect of Vitamin D Supplementation in Elite Adolescent Dancers on Muscle Function and Injury Incidence: A Randomised Double-Blind Study. Int J Sports Physiol Perform. 2018 Jun.