Gli studiosi hanno analizzato oltre 100 studi per valutare un possibile collegamento tra disturbo affettivo stagionale (SAD) e livelli di vitamina D.

Dai risultati è emerso che il percorso metabolico indotto dalla vitamina D potrebbe avere un ruolo di regolazione nello sviluppo del SAD.

Infatti i suoi livelli subiscono una fluttuazione stagionale e questi cambiamenti sono direttamente correlati con la diminuita disponibilità della luce solare.

È stato osservato un intervallo di circa otto settimane tra il picco di intensità delle radiazioni ultraviolette e l’esordio del SAD: questo coinciderebbe con il tempo necessario per la sintesi di vitamina D.

La vitamina D è anche coinvolta nella sintesi di serotonina e dopamina, importanti neurotrasmettitori che sono carenti negli stati depressivi: gli studi analizzati hanno trovato che le persone depresse mostrano bassi livelli di vitamina D.

Queste ricerche suggeriscono che la carenza di vitamina D possa rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo dei sintomi depressivi.

La depressione stagionale, o disturbo emozionale stagionale, è un tipo di depressione caratterizzato da stanchezza eccessiva e da sonno cronico, oltre che da una sorta di fame compulsiva, soprattutto fame di carboidrati, di pane pasta e dolci.

Questo disturbo riguarda in forma conclamata il 3% della popolazione, ma in forma più nascosta colpisce una persona su quattro.

Bibliografia
Steward A et al. Vitamin D deficiency, depression linked in UGA-led international study. Medical Hypotheses, Issue November 2014.