Nello studio apparso su Nutrients del 22 dicembre 2014, sono stati cercati studi in numerose banche dati internazionali, a partire dall’agosto 1965 fino al maggio 2014 per valutare la rilevanza del consumo di magnesio nello sviluppo della sindrome metabolica.

Analizzando i dati ottenuti, è emerso che per ogni aumento del consumo di 150 mg di magnesio al giorno diminuiva del 36% la probabilità di sviluppare sindrome metabolica.

In effetti, nella letteratura scientifica bassi livelli di magnesio sono diffusamente associati a iperglicemia, ipertensione, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza e aumento della circonferenza vita, tutti fattori che contraddistinguono la sindrome metabolica.

Il magnesio, grazie ai molteplici ruoli svolti nell’organismo umano, ha effetti sulla salute confermati da numerosi studi.

Oltre alla protezione a livello cardiovascolare (che dà risultati soprattutto in caso di aritmie, malattie delle coronarie e ipertensione), spiccano i benefici in numerose condizioni nervose.

Questo minerale antistress, infatti, è efficace nelle cefalee e nelle emicranie, nei disturbi dell’umore, in particolare la depressione e nella sindrome premestruale.

Interessante anche l’azione a livello osteoarticolare, in grado di ridurre il rischio di fragilità ossea e, a livello muscolare, i crampi muscolari.

Bibliografia
Sang-Yhun Ju, Whan-Seok Choi, Sun-Myeong Ock, Chul-Min Kim and Do-Hoon Kim. Dietary Magnesium Intake and Metabolic Syndrome in the Adult Population: Dose-Response Meta-Analysis and Meta-Regression. Nutrients 2014, 6, 6005-6019.