L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la diminuzione giornaliera di zuccheri aggiunti (esclusi quelli presenti naturalmente in frutta o verdura) come quelli di bevande, dolci o alimenti trasformati come il ketchup.

Parallelamente a questo dato, nel mondo 1 persona su 6 soffre di un disturbo mentale comune, come disturbi dell’umore o dell’ansia. Un’équipe di ricercatori si è chiesta se possa esistere una relazione tra questi due elementi, sulla base delle rilevazioni compiute dallo Studio Whitehall II.

È il primo studio che verifica l’associazione tra consumo di zuccheri aggiunti e diffusione, incidenza e recidiva dei disturbi dell’umore, valutando allo stesso tempo quanto questi disturbi possano influenzare la quotidiana assunzione di zuccheri.
Gli Autori hanno sottoposto a numerosi controlli incrociati i dati a disposizione, per quasi 24 mila misurazioni su individui tra i 39 e gli 83 anni. Ne è emerso che, negli anni, aumentava la possibilità di incidenza di disturbi mentali comuni e la recidiva di depressione in uomini e donne che assumevano una maggior quantità di zuccheri da alimenti o bevande. Si tratta di una relazione che non poteva essere spiegata da altri fattori che quelli legati alla dieta.

In conclusione, i Ricercatori affermano che questo studio fornisce evidenze sufficienti a provare che l’assunzione di zuccheri aggiunti aumenta la possibilità che si manifestino disturbi dell’umore. Per questo motivo essi sostengono che le politiche che promuovono la riduzione dell’assunzione di zucchero potrebbero sostenere anche le campagne di prevenzione alla depressione.

 

Bibliografia
Anika Knüppel et al. Sugar intake from sweet food and beverages, common mental disorder and depression: prospective findings from the Whitehall II study. Scientific Reports. 2017 Jul.

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