Il luppolo (Humulus lupulus) è una pianta conosciuta per il suo utilizzo nella produzione di birra, e contiene al suo interno un potente flavonoide, lo xantumolo.

È di poche settimane fa lo studio di un’équipe dell’Università di Pisa che, dopo 4 anni di studi di laboratorio, ha portato nuove prove sul potenziale di questo importante flavonoide: i risultati hanno evidenziato come lo xantumolo abbia la capacità di ‘affamare’ le cellule tumorali, provocando l’arresto e quindi la riduzione della loro estensione. Questo lavoro si aggiunge ai numerosi studi condotti negli ultimi anni, che sempre più suggeriscono l’enorme potenziale dello xantumolo per la sua rilevante azione antiossidante.

Le indagini di laboratorio sono fondamentali per fornire ipotesi valide per impostare gli studi clinici sui pazienti.

Un recente esperimento si è dato l’obiettivo di osservare se la somministrazione di xantumolo può provocare alterazioni legate ai parametri della salute umana.

I partecipanti allo studio, tutti volontari sani, hanno consumato una bevanda o ricevuto una capsula al giorno contenente 12 mg di xantumolo. Alla luce dei dati raccolti, gli studiosi hanno concluso che una somministrazione a bassi dosaggi di xantumolo protegge dal danno ossidativo del DNA.

Bibliografia
Nuti E et al. Synthesis and antiangiogenic activity study of new hop chalcone Xanthohumol analogues. Eur J Med Chem. 2017 Sep 29;138:890-899.
Ferk F et al. Impact of xanthohumol (a prenylated flavonoid from hops) on DNA stability and other health-related biochemical parameters: Results of human intervention trials. Mol Nutr Food Res. 2016 Apr;60(4):773-86.

 

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