Questa nota proprietà antistress e la sua buona tollerabilità hanno offerto lo spunto per un recente studio tedesco, il primo che approccia l’uso della Rhodiola rosea nella cura della sindrome da burnout (esaurimento da stress). Si tratta di un disturbo legato principalmente all’ambito lavorativo, tra i sintomi si possono elencare: esaurimento fisico, ansia e irritabilità, panico, senso di colpa e bassa autostima, sfinimento, emicrania, sudorazione, disturbi gastrointestinali, insonnia e deterioramento della vita sessuale.

Lo scopo dello studio era verificare l’incremento della resistenza allo stress per prevenire i disturbi associati all’esaurimento nervoso.
Sono stati somministrati 400 mg di estratto di Rhodiola rosea al giorno a 118 pazienti per 12 settimane; dopo una sola settimana di somministrazione diversi parametri erano già migliorati (in particolare “sfinimento” e “fatica”), continuando a migliorare fino alla fine dello studio.
Dopo le 12 settimane di trattamento, quasi tutti i parametri erano significativamente migliorati, con una incidenza totale degli effetti collaterali irrisoria.

Questo studio offre una incoraggiante base per approfondire ulteriormente l’utilizzo della Rhodiola rosea nella cura di pazienti con sindrome da burnout.

Bibliografia
Siegfried Kasper, Angelika Dienel, Multicenter, open-label, exploratory clinical trial with Rhodiola rosea extract in patients suffering from burnout symptoms, Neuropsychiatric Disease and Treatment, 2017:13 889–898.

 

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