È questo il tema su cui si è concentrata la ricerca, pubblicata su JAMA Internal Medicine e condotta su oltre 42.000 persone; i soggetti con un consumo di zucchero aggiunto del 25% o più del loro apporto calorico totale vedevano raddoppiare il rischio di malattie cardiovascolari rispetto ai soggetti il cui apporto era del 7%. Per quelli il cui intake era del 19%, il rischio saliva al 38%.

È la prima volta che viene collegato il consumo totale di zuccheri aggiunti al rischio di morte cardiovascolare considerando peso, età, stato di salute, attività fisica e dieta.

Lo studio ha anche trovato una correlazione tra apporto di zuccheri aggiunti e diabete, aumento di peso e obesità.

Anche il consumo regolare di bevande zuccherate, 7 porzioni o più alla settimana, è stato associato all’aumento del rischio di mortalità cardiovascolare.

Secondo le stime, il 37% degli zuccheri aggiunti nella dieta (senza tener conto di quelli di frutta e verdura) proviene da bevande dolcificate, mentre il resto da dessert a base di cereali e formaggio, succhi di frutta e caramelle.

I ricercatori non hanno ben chiara la spiegazione di questi effetti. Sicuramente in questo processo sono coinvolti l’incremento di pressione sanguigna, peso corporeo, colesterolo LDL (quello cattivo) e trigliceridi e la riduzione del colesterolo “buono” HDL prodotto dagli zuccheri che mostrano anche l’effetto di aumentare l’insulino-resistenza, un fattore di diabete, e l’accumulo di grassi nel fegato.

 

Bibliografia
Quanhe Yang, Zefeng Zhang, Edward W. Gregg, W. Dana Flanders, Robert Merritt, Frank B. Hu. Added Sugar Intake and Cardiovascular Diseases Mortality Among US Adults. JAMA Intern Med. 2014;174(4):516-524.

 

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