È recentemente stata pubblicata una review che prende in analisi gli studi più significativi sulla somministrazione di magnesio in ambito ginecologico. Ne sono emerse osservazioni sostanziali che riguardano anche la sindrome premestruale (PMS), insieme di sintomi fisici, emotivi e comportamentali che complicano la quotidianità di chi ne soffre.

Molta letteratura scientifica caldeggia, in via precauzionale, l’assunzione di magnesio nell’ambito della sindrome premestruale. È un’indicazione terapeutica che poggia sulla scoperta che i livelli di magnesio nelle donne che soffrono di PMS sono più bassi che nelle altre donne.

In uno degli studi riportati sono stati somministrati 360 mg al giorno di magnesio o un placebo, per due cicli a partire dal quindicesimo giorno di ciclo. Dai risultati è emerso che nel gruppo magnesio erano migliorati tutti i sintomi della PMS rispetto a una parzialità di efficacia del placebo, dinamica confermata poi in studi successivi.

In generale, della review emerge che sono necessari almeno due mesi perché si presenti un’efficacia del magnesio per migliorare i sintomi della sindrome premestruale.

La dinamica d’azione del magnesio non è ancora del tutto chiara; dal momento che i miglioramenti più importanti sono stati osservati sulle componenti comportamentali ed emotive (depressione, irritabilità, stanchezza e ansia) si ipotizza che il magnesio agisca principalmente normalizzando l’azione di alcuni ormoni sul sistema nervoso centrale.

 

Bibliografia
Parazzini F, Di Martino M, Pellegrino P. Magnesium in the gynecological practice: a literature review. Magnes Res. 2017 Feb.