In Italia la depressione post partum è considerata un problema di salute pubblica: la sofferenza personale della donna incide sulla vita della famiglia e, per cerchi concentrici, alla fetta di società a lei più vicina; inoltre, la difficoltà principale di chi ne soffre è la relazione con il figlio: un aspetto fondamentale per consentire al bambino un adeguato sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.

Il presente studio osservazionale ha tentato di verificare se l’esposizione stagionale alla luce sia associata ai sintomi o alla manifestazione della depressione post partum.
Sono state reclutate 279 donne in attesa del primo figlio. A ognuna di loro sono stati valutati eventuali sintomi di depressione, e sono stati suddivisi diversi tipi di giornata in base alla durata della luce naturale. 

Secondo quanto emerso, il punteggio dei sintomi depressivi ha toccato un picco (35%) tra agosto a novembre, e ha continuato a quei livelli dopo ogni valutazione, se comparata con le altre tipologie di esposizione stagionale della luce.

Tra le implicazioni per la prassi clinica, viene incoraggiata una maggiore attenzione ai sintomi depressivi, soprattutto se si è negli ultimi mesi di gravidanza o in prossimità dell’equinozio d’autunno, quando le giornate cominciano ad accorciarsi.
In conclusione, gli Autori suggeriscono di prendere in considerazione e sviluppare delle strategie al fine di aumentare il tempo di esposizione alla luce solare in questi delicati mesi di vita di una donna, e del suo bambino.

Bibliografia
Goyal D, Gay C, Torres R, Lee K. Shortening day length: a potential risk factor for perinatal depression. J Behav Med. 2018 Sep 27. 

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