Studiosi canadesi e australiani, in collaborazione con la Cornell University (NY), sono riusciti a provare che il carbone può catturare grandi quantità di azoto da un pericoloso contaminante nell’aria, l’ammoniaca, ottenendo un potenziale concime a lento rilascio con più azoto rispetto alla maggior parte dei concimi animali o altri ammendanti del suolo.

L’ammoniaca è un componente molto utilizzato per la produzione di fertilizzanti nell’agricoltura e costituisce una forma biodisponibile di azoto per le piante.

Tuttavia, l’ammoniaca è anche un gas altamente reattivo che si può combinare con altri inquinanti, creando particelle che si propagano attraverso i polmoni, causando una moltitudine di problemi respiratori.

Può anche contribuire indirettamente ai cambiamenti climatici quando un eccesso di fertilizzanti nel suolo sono convertiti in ossido nitroso, un potente gas serra.

In Canada, affermano gli studiosi, le emissioni di ammoniaca sono aumentate del 22% dal 1990 ad oggi, e il 90% sono prodotte dall’agricoltura, in particolare da concime, fanghi e altre pratiche di fertilizzazione. Abbassare le emissioni di questo inquinante, senza limitare i processi di fertilizzazione e la crescita delle colture utili per la nutrizione della popolazione mondiale, rappresenta una sfida vincente per un futuro sostenibile.

Il carbone, una materia organica derivata dalla combustione di diversi tipi di massa vegetale, è un materiale naturale che si trova nell’ambiente ed è utilizzato in agricoltura e per la salute umana.

Recenti scoperte circa i potenziali benefici dell’utilizzo del carbone in agricoltura hanno destato interesse per le sue proprietà chimiche e per la sua capacità di fare scorta di elementi nutritivi essenziali per le piante.

Lo studio ha indentificato la capacità del carbone di catturare l’azoto dall’ammoniaca nell’aria attraverso la formazione di legami covalenti, che potrebbe fornire un fertilizzante a lento rilascio, e a lungo termine, per le coltivazioni in campo e in serra.

L’azoto svolge un ruolo importante nei cambiamenti climatici ed è presente in numerose forme, alcune essenziali per gli organismi viventi e altre che sono gas tossici o nocivi.

Fornire sufficienti quantità di azoto alle coltivazioni e ridurne contemporaneamente le perdite nelle falde acquifere o le emissioni gassose nell’atmosfera, può portare a importanti conseguenze ambientali.

Attualmente, fino al 50% dell’azoto che entra in un impianto di compostaggio può essere rilasciato sotto forma di gas ammoniaca; catturandolo direttamente alla fonte si potrebbe ridurre drasticamente l’inquinamento e la perdita di preziosi nutrienti per la pianta. Ed è proprio questo che farebbe il carbone.

Oltre al suo potenziale di miglioramento della gestione dei nutrienti agricoli, il carbone dovrebbe essere preso in considerazione anche per le sue influenze sul suolo, l'aria e l'acqua per la conservazione e la disponibilità dell'azoto negli ecosistemi naturali.

Bibliografia
Rachel Hestrin et al. Fire-derived organic matter retains ammonia through covalent bond formation. Nat Commun. 2019 Feb.

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