Negli anni ’50 il 30% della popolazione mondiale viveva in aree urbane, valore che ad oggi si riferisce ad oltre metà della popolazione globale, che potrebbe arrivare al 68% entro il 2050.

Le aree urbane sono caratterizzate da reti di infrastrutture e costruzioni innaturali, dove spesso i residenti hanno un accesso limitato agli ambienti naturali nella loro quotidianità.

Comprendere le differenze di salute che esistono tra ambienti urbani e rurali è, secondo gli Autori, fondamentale per mantenere e migliorare il benessere delle persone in un mondo che va urbanizzandosi sempre più rapidamente.

Si sa, trascorrere del tempo all’aria aperta è un vero toccasana, e ognuno di noi ha fatto esperienza di quanto si stia meglio dopo essersi immersi nella natura. Ma la letteratura scientifica non si è mai posta dei valori specifici per determinare a cosa apporti maggior beneficio.

Il presente studio si è posto l’obiettivo di verificare se il livello di “urbanicità” possa intervenire nel rapporto tra associazione dello spazio residenziale verde e intelligenza/comportamento in bambini.

Per questa ragione, l’équipe belga ha reclutato 310 coppie di gemelli (620 bambini) tra i 7 e i 15 anni di età, e ha valutato il loro livello di intelligenza tramite il WISC-R.

Da un sottoinsieme di 442 bambini, invece, è stato determinato il comportamento sulla base del CBCL.

Sono stati geocodificati i luoghi di residenza dei partecipanti e utilizzati per assegnare indicatori sugli spazi verdi, i cui livelli di vegetazione sono stati misurati tramite immagini satellitare.

La modellizzazione mescolata ha permesso di investigare il rapporto tra spazio verde e intelligenza-comportamento, mentre sono stati adattati per fattori potenzialmente contraddittori come genere, età, educazione, reddito del nucleo famigliare, anni di valutazione, e altri valori genetici legati ai gemelli.

I risultati emersi indicano che gli spazi verdi possono contribuire ad un miglior sviluppo intellettuale e comportamentale di bambini che vivono in ambienti urbani.

Infatti, è stato sufficiente un incremento del 3% del verde urbano per registrare punteggi superiori fino a 2.6 del quoziente intellettivo. Nelle aree con maggior vegetazione, nessun bambino ha ottenuto meno di 80 punti nel test del QI.

Stesso dicasi per capacità di attenzione e aggressività, che erano migliori di 2 punti nei bambini residenti nelle aree con maggior vegetazione.

È emerso un cambiamento nella distribuzione di QI dei bambini di città in relazione con spazi residenziali verdi nel raggio di 3 km. Si tratta di dati rilevanti per progettare politiche e pianificazioni urbane, nell’ottica di creare un ambiente che contribuisca il più possibile ad un pieno sviluppo dei bambini e del loro potenziale.

Secondo gli Autori, è possibile motivare questi risultati in quanto trascorrere tempo nel verde corrisponde a minore stress: permette infatti di svolgere maggiore attività fisica e sociale all’aperto.

Inoltre, in conclusione, si affaccia l’ipotesi che l’intelligenza non sia una caratteristica esclusivamente innata, ma che possa essere influenzata a ogni livello dagli ambienti in cui si cresce.

Bibliografia
Bijnens EM, Derom C, Thiery E, Weyers, Nawrot TS. Residential green space and child intelligence and behavior across urban, suburban, and rural areas in Belgium: A longitudinal birth cohort study of twins. PLOS Medicine. Aug 2020. 17(8), e1003213.