Come noto, il magnesio è coinvolto in un’ampia varietà di processi cellulari, e il suo effetto per stabilizzare gli stati ansiosi o i disturbi depressivi è stato ampiamente documentato negli anni.

Gli stati ansiosi sono tra i disturbi affettivi più diffusi, segnalati come i primi sintomi della sindrome premestruale (PMS).

Nel maggio 2016 è stata condotta una ricerca sistematica sugli interventi clinici con magnesio, da solo o in combinazione fino a cinque ingredienti.

Ne è nata una pubblicazione che analizza 18 studi, ognuno dei quali raccoglie i dati legati a sindrome premestruale (PMS), ansia leggera e ipertensione.

Dal risultato degli studi analizzati, gli autori sono giunti a confermare che il magnesio allevia i sintomi dell’ansia, particolarmente quella legata alla sintomatologia della sindrome premestruale.

Hanno inoltre documentato che, se somministrato insieme alla vitamina B6, la sua efficacia aumenta in misura significativa.

Questi dati aprono a un ulteriore ambito di ricerca, considerando la capacità del magnesio di agire sull’asse ipotalamico pituitario surrenale; si affaccia pertanto la possibilità che questo catione possa influenzare gli stati ansiosi attraverso la moderazione della risposta allo stress.

Bibliografia
Boyle NB, Lawton C, Dye L, The effects of magnesium supplementation on subjective anxiety and stress – A systematic review, Nutrients, 26 aprile 2017.