I suoi principi attivi, i withanolidi, hanno mostrato attività contro modelli di Alzheimer, Parkinson, Huntington e lesioni al midollo spinale, suggerendo la sua utilità contro le malattie neurodegenerative. Uno studio sugli estratti delle foglie di ashwagandha ha evidenziato un effetto protettivo contro il danno cellulare e un minor tasso di invecchiamento cellulare, associato al raddoppiamento del numero e della longevità delle cellule1.

I meccanismi d’azione dell’ashwagandha rappresentano un campo di ricerca tutto da esplorare; un recente studio2 sull’estratto delle sue foglie ha mostrato che questa sostanza possiede un potenziale nootropo.

Le sostanze nootrope permettono di aumentare il rilascio di neurotrasmettitori, enzimi e ormoni, migliorando l'apporto di ossigeno al cervello o stimolando la crescita nervosa. Sono quindi in grado di migliorare il nostro stato fisico e mentale aumentando la memoria, combattendo l’affaticamento e agendo sulla qualità delle nostre performance.

Quest’azione sembra particolarmente positiva per stimolare la differenziazione delle cellule di neuroblastoma e glioma, rallentare la patogenesi di Alzheimer e Parkinson, proteggere dalle neurotossine ambientali e migliorare la memoria. 

Bibliografia
1 Widodo et al., Deceleration of senescence in normal human fibroblasts by withanone extracted from ashwagandha leaves, 2008
2 Wadhwa R., Konar A., Kaul S.C., Nootropic potential of Ashwagandha leaves: Beyond traditional root extracts, Neurochem Int, 2015

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