La rimarginazione di una lesione cutanea è un meccanismo delicato e complicato che, per riuscire con successo, richiede che molti passaggi siano strettamente coordinati tra loro.

Lo zinco è cofattore di molti metalloenzimi richiesti proprio per la riparazione della membrana cellulare, la proliferazione cellulare, la crescita e il corretto funzionamento del sistema immunitario. Gli effetti patologici della carenza di zinco includono il verificarsi di lesioni cutanee, ritardo nella crescita, un sistema immunitario instabile e capacità di cicatrizzazione compromessa.

La presente review ha raccolto le evidenze cliniche, dagli anni ’70 dello scorso secolo ad oggi, in cui si sia verificata l’effettiva relazione tra la presenza di zinco nell’organismo e la capacità di guarigione di una ferita cutanea.

Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento di incidenza di diabete (che può provocare ferite cutanee negli arti inferiori) e obesità la sfida della cicatrizzazione delle ferite resta gravosa: si tratta infatti di condizioni che rendono molto più critico il processo di guarigione cutaneo. Questo meccanismo include riparazione della membrana, controllo dell’infiammazione, angiogenesi, proliferazione cellulare, rimodellamento tissutale e formazione della cicatrice.

La disponibilità dello zinco nell’organismo e la sua regolazione costituiscono un componente fondamentale nella fisiologia cellulare. La rimarginazione delle ferite, l’infiammazione e la risposta immunitaria sono aspetti strettamente collegati fra loro: gli Autori ipotizzano che, una volta identificato il ruolo dello zinco nella cicatrizzazione, si possano stimolare future ricerche sulla riparazione e la rigenerazione tissutale.

Tra gli studi riportati, viene evidenziato che il regime standard per trattare ustioni gravi include una integrazione quotidiana di zinco equivalente o maggiore di 22 mg.

Da questa review emerge chiaramente che il ruolo dello zinco nelle problematiche cutanee è cruciale ma necessita di essere ulteriormente investigato. Gli Autori auspicano pertanto che la comunità scientifica approfondisca ulteriormente il meccanismo dello zinco e delle proteine di cui esso è cofattore, così da poter migliorare il trattamento delle ferite di difficile rimarginazione.

Bibliografia
Lin PH, Sermersheim M, Li H, Lee PHU, Steinberg SM, Ma J. Zinc in Wound Healing Modulation. Nutrients. 2018.

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