I ritmi circadiani, il nostro orologio interno, coordinano le attività psicologiche e comportamentali in armonia con le variazioni ambientali in un ciclo di 24 ore. Quando il ritmo sonno-veglia si altera, si può andare incontro a serie problematiche di salute.
Il Nobel del 2017 ha fatto luce su questo tema, dando il via a interessanti ricerche: è ormai assodato che i ritmi circadiani svolgono un ruolo chiave nel coordinare la vita di un organismo in sintonia con l’arco della giornata.

Questa review ha raccolto i dati emersi dagli studi pubblicati tra il 1996 e il 2017 e li ha collegati laddove sussisteva una relazione tra stile di vita, orologio biologico e l’insorgenza di alcune patologie.
Una premessa fondamentale è la lezione di Darwin: gli organismi si adattano in base al loro ambiente. Come è logico, un’esistenza scandita da giornate di 24 ore provoca una certa evoluzione dei ritmi circadiani nelle nostre cellule, che ci dicono quando riposare, mangiare…
Tra i processi regolati dall’orologio circadiano c’è anche il ciclo cellulare: questo apre a molti scenari d’indagine nell’ambito della prevenzione di tumorogenesi e di alcuni cancri.
Il ritmo circadiano, ad oggi, risulta correlato anche ai disturbi e ai rischio cardiovascolare, inclusi diabete e obesità.
Alcune dinamiche cardiovascolari, come i cardiomiociti, sono sotto il controllo circadiano: questo ha spinto a indagare sul legame tra i disturbi circadiani e i fattori di rischio cardiovascolari.
Ancora, sebbene l’eziologia della depressione sia complessa, è certo che i fattori circadiani svolgono un ruolo nel suo sviluppo. Esiste una forte relazione tra le condizioni di illuminazione e lo stile di vita di chi è esposto a diversi disturbi dell’umore, inclusa impulsività, mania e depressione.
Altri fattori che influenzano molto i ritmi circadiani sono i cicli geologici come la lunghezza della luce diurna o del buio nelle stagioni. In autunno e inverno la depressione può aumentare a causa della mancanza di luce solare: si tratta della depressione stagionale (SAD); a questo disturbo sono significativamente più esposte le persone che abitano in contesti non urbani, in cui i cambiamenti stagionali sono più evidenti.
Esiste un rapporto diretto tra ritmi sonno veglia instabili e disturbi del ritmo circadiano, perciò mantenere degli orari irregolari potrebbe aumentare l’incidenza di disturbi cronici. D’altro canto, nei paesi sviluppati la gente non fa troppa attenzione all’organizzazione dei propri orari quotidiani, e difatti abbiamo un’elevata incidenza di disturbi cronici. È quindi fondamentale concentrarci sul nostro stile di vita e modificarlo, laddove possibile, in un senso più sano e positivo.

Gli Autori concludono augurandosi che politici e governanti incoraggino nuovi studi sul tema: i ritmi circadiani, inserendosi in un contesto di eventi cosmici naturali, sono un fenomeno che interessa tutte le creature terrestri. 

Bibliografia
Farhud D, Aryan Z. Circadian Rhythm, Lifestyle and Health: A Narrative Review. Iran J Public Health. 2018 Aug.

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