Sono numerosi gli impatti negativi che la psoriasi ha sulla qualità della vita di chi ne è colpito, principalmente sulla sfera fisica e psicologica. Ad oggi l’eziologia della psoriasi rimane poco chiara, anche se tale disturbo cutaneo cronico è chiaramente caratterizzato da iperplasia epidermica, angiogenesi e infiltrazione di cellule infiammatorie. Inoltre, si ipotizza che lo stress ossidativo e la deregolazione delle cellule T siano i fattori patogeni chiave di questo disturbo.

Questa review prende in esame gli studi più recenti per chiarire come la natura possa supportare questa patologia: le proantocianidine si sono rivelate i candidati migliori. Si tratta di polifenoli di cui sono ricchi varie piante e frutti, presenti ad alti livelli per esempio nei semi d'uva, nei mirtilli rossi o nel vino rosso. Per le loro potenti attività antiossidanti, antinfiammatorie, immunosoppressive, anti-angiogeniche e anti-proliferative e per l’assenza di effetti collaterali, è molto probabile che esse siano di beneficio per i pazienti affetti da psoriasi, essendo coinvolte in processi noti per innescare e sostenere la progressione della psoriasi.

Un dato è certo: le terapie classiche hanno effetti curativi transitori e difficilmente prevengono le ricadute. Per di più, molte di queste non sono idonee per un utilizzo a lungo termine a causa di considerevoli effetti avversi e degli alti costi.

Sono numerosi gli studi che suggeriscono le proantocianidine come un candidato ideale per la gestione della psoriasi; queste, inoltre, possono essere utilizzate in combinazione con altri farmaci. Gli Autori auspicano ulteriori esperimenti, sia in vivo che in vitro, per confermare i miglioramenti nei parametri della psoriasi dopo il trattamento con questi importanti polifenoli.

Bibliografia
Lai R et al. Proanthocyanidins: novel treatment for psoriasis that reduces oxidative stress and modulatesTh17 and Treg cells. Redox Rep. 2018 Dec;23(1):130-135.

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