L’occhio è costantemente esposto alla luce artificiale e solare. La luce e altre fonti esogene di ROS (specie reattive dell’ossigeno, altamente ossidanti) come le radiazioni ionizzanti, chemioterapici e tossine ambientali sono tutti fattori che possono contribuire al danno ossidativo a carico dei tessuti oculari. Chiude il cerchio l’invecchiamento, con il declino delle funzioni cellulari che è alla base di molte patologie, comprese quelle legate alla vista. 

Esiste un’ampia gamma di agenti antiossidanti che svolgono un ruolo scavenger nei confronti dei radicali liberi. Questa review ha analizzato gli effetti di alcune sostanze in patologie oculari come glaucoma, occhio secco e degenerazione della macula.

Dai dati è emerso che la somministrazione di acidi grassi polinsaturi della serie omega-3 per 3-6 mesi, grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, può migliorare lo strato lipidico del film lacrimale e normalizzare la funzione delle ghiandole meibomiane e della ghiandola lacrimale.

Si è inoltre osservato che la retina è particolarmente ricca di antiossidanti come la vitamina E, la vitamina C e alcuni carotenoidi (luteina e zeaxantina), che hanno l’importante funzione di ritardare il danno ossidativo indotto dalla luce.

L’attività di enzimi antiossidanti, come il L-glutatione e la superossido dismutasi (S.O.D.), nella sindrome dell’occhio secco è ridotta, arrivando alla conclusione che un apporto di tali composti possa essere un supporto per la vista.
I risultati sono incoraggianti: attendiamo ulteriori studi che approfondiscano il ruolo e l’utilità dell’integrazione nei disturbi oculari.

Bibliografia
Saccà SC, Cutolo CA, Ferrari D, Corazza P,Traverso CE. The Eye, Oxidative Damage and Polyunsaturated Fatty Acids. Nutrients. 2018 May 24;10(6).

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