Filippine, Indonesia e India sono i principali produttori di olio di cocco, una risorsa particolarmente ricca di acidi grassi saturi a media catena (Medium-chain fatty acids; MCFA), responsabili dei suoi effetti benefici sulla salute. Ed è proprio per la percezione di queste proprietà salutari che l’utilizzo dell’olio di cocco è aumentato negli ultimi decenni.

Lo studioso Wallac, in una review narrativa, si è quindi proposto di riassumere l’attuale letteratura e gli effetti più significativi documentati, legati all’utilizzo di prodotti a base di olio di cocco.

Primo tra tutti è l’effetto antiossidante dell’olio di cocco, che contribuisce sia alla sua stabilità ossidativa che alle proprietà nutrizionali e organolettiche. È stato dimostrato, inoltre, che l’olio di cocco è in grado di aumentare gli enzimi antiossidanti in modelli animali, con incremento dell’attività di catalasi, superossido dismutasi, glutatione, perossidasi e glutatione reduttasi a livello dei tessuti.

Ed è proprio grazie al suo effetto antiossidante che l’olio di cocco si rivela un potenziale supporto anche per l’osteoporosi postmenopausale, che si ipotizza essere associata proprio a stress ossidativo e inibizione del sistema di difesa antiossidante. Questo, infatti, potrebbe portare ad un conseguente squilibrio tra attività degli osteoblasti e degli osteoclasti, cellule deputate alla costruzione dell’osso. È stato scoperto che l’olio di cocco influenza lo stato ossidativo dell'osso, aumentando i livelli di enzimi antiossidanti nella tibia.

Prove limitate ma coerenti supportano invece l'uso topico di quest’olio per la prevenzione e il trattamento della dermatite atopica, nonché gli "sciacqui con l'olio" per la prevenzione della carie dentale. Questi “sciacqui” sono pratiche descritte dalla millenaria tradizione ayurvedica: un individuo trattiene una certa quantità di olio in bocca, facendolo scorrere nella cavità orale. Alcuni studi hanno scoperto che questa pratica risultava efficace nel ridurre gli indici di placca e gengivale dopo 7, 15 e 30 giorni.

Nella review viene dato spazio anche all’utilizzo di prodotti a base di olio di cocco per prevenire danni ai capelli causati da una perdita di proteine durante i processi di spazzolamento ed esposizione ai raggi ultravioletti (UV); tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare questo effetto.

Le prove sulla perdita di peso e sulle malattie cardiovascolari, invece, giustificano la necessità di condurre studi clinici più ampi. L’olio di cocco è infatti diventato sempre più popolare per i suoi effetti percepiti sulle malattie cardiovascolari, in particolare per l’effetto ipolipemizzante. Inoltre, il consumo di cocco è associato a livelli più elevati di colesterolo HDL nel siero.

Per quanto riguarda la perdita di peso, alcuni studiosi affermano che le grandi quantità di grassi saturi a media catena (MCFA) presenti nell'olio di cocco aumentano il dispendio energetico, processo che favorirebbe lo smaltimento di calorie in eccesso.

L’Autore infine afferma che, per definire le proprietà benefiche dell’olio di cocco, è necessario condurre ulteriori studi clinici sull’uomo, con una durata maggiore rispetto a quelli riportati. Restiamo in attesa di approfondire l’ampio ventaglio d’azioni di questa sostanza.

Bibliografia
Wallace TC. Health Effects of Coconut Oil-A Narrative Review of Current Evidence. J Am Coll Nutr. 2019 Feb;38(2):97-107.