La celiachia è una malattia autoimmunitaria su base infiammatoria dell’intestino tenue; colpisce solo i soggetti geneticamente predisposti che, di fronte all’assunzione di glutine, producono anticorpi che vanno a distruggere i delicati villi, strutture responsabili dell’assorbimento di nutrienti e minerali. Questo danno determina nei casi più gravi una sindrome da malassorbimento e uno stato di malnutrizione.

I celiaci pertanto sono obbligati a sospendere l’assunzione di glutine per tutta la vita: è importante che consumino prodotti con la dicitura “senza glutine”, anche perché non tollerano contaminazioni. Farine senza glutine che possono essere consumate dai soggetti con celiachia sono per esempio: farina, crema e amido di riso, farina di mais, maizena, farina di miglio, farina di soia, di tapioca, di castagne, di ceci e altri legumi.

La malattia celiaca può esordire a qualsiasi età, anche negli anziani. Non sono tuttavia ancora noti i fattori che scatenano la malattia dopo anni di tolleranza al glutine.

Attualmente si calcola che la condizione celiaca interessi circa l’1% della popolazione mondiale e che più del 70% dei pazienti sia donna. Le stime ufficiali sulla prevalenza di questa malattia indicano che in Italia sono 182.858 i pazienti ai quali oggi è effettivamente diagnosticata la patologia, ma si constano circa 600.000 malati senza diagnosi. Questo dato risulta coerente con i riscontri epidemiologici provenienti da altre regioni del mondo. (dati tratti da Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia 2016, Ministero della Salute).

Intolleranza

L’intolleranza non è mediata dall’immunità ed è un fenomeno di ipersensibilità. Si scatena, in un certo senso, un meccanismo di accumulo, per cui un eccesso di glutine genera l’insorgenza di sintomi quali diarrea, gonfiore addominale, mal di pancia, crampi, perdita di peso.

Allergia

L’allergia al glutine ha le caratteristiche di tutte le altre allergie alimentari e si presenta con reazioni acute di tipo anafilattico (orticaria, angioedema, asma, dolore addominale con o senza vomito e diarrea esplosiva, shock) in stretta correlazione temporale (minuti) con l’ingestione di glutine. È mediata dal sistema immunitario, in particolare dall’azione delle immunoglubuline E, anticorpi facilmente rilevabili con i test cutanei (prick test) o sierologici (RAST). Si tratta di una allergia non particolarmente frequente che a volte può manifestarsi solo nel caso l’assunzione del glutine venga seguita a breve distanza da uno sforzo fisico (Food dependent exercise induced anaphylaxis).

Come si effettua la diagnosi?

In presenza di sintomi la diagnosi va effettuata da un medico o dallo specialista, evitando assolutamente l’autodiagnosi e la sospensione del consumo di prodotti contenenti glutine.

Per escludere la celiachia si ricorre a specifici esami del sangue, alla biopsia duodenale nel corso di una gastroscopia e alla genetica.