Sovrappeso e obesità hanno ruolo fondamentale nello sviluppo di insulino-resistenza e diabete di tipo 2. Essendo problematiche ormai dilaganti, il mondo scientifico è alla continua ricerca di strade per contrastarle.
I carboidrati, soprattutto quelli raffinati, sono considerati da molti un problema: se ne può annullare l’assunzione, sostituirla con più grassi o aggiungendo fibre solubili alla dieta.

E chi non sa fare a meno di pane e pasta?

Esiste un ingrediente bioattivo, la faseolamina, che può bloccare l’assorbimento dei carboidrati nel tratto gastrointestinale inibendo gli enzimi coinvolti: l’amilasi, che scompone i carboidrati complessi come gli amidi in oligosaccaridi, e la glucosidasi, che interviene per convertirli in monosaccaridi.
Una forma di inibizione delle amilasi si trova all’interno del seme del fagiolo bianco. Sono stati effettuati molti studi clinici negli anni sul meccanismo legato all’assunzione di Phaseolus vulgaris: questa metanalisi ne ha raccolti oltre 50 con la partecipazione di circa 680 soggetti, con focus sull’impatto su peso corporeo e massa grassa.

Nel complesso, la metanalisi ha evidenziato una differenza significativa su peso e grasso corporeo tra chi ha assunto faseolamina e i gruppi placebo.
In conclusione, gli Autori affermano che i risultati della metanalisi hanno evidenziato effetti statisticamente rilevanti dell’integrazione di Phaseolus vulgaris sul peso corporeo e la massa grassa.

Bibliografia
Udani J, Tan O, Molina J. Systematic Review and Meta-Analysis of a Proprietary Alpha-Amylase Inhibitor from White Bean (Phaseolus vulgaris L.) on Weight and Fat Loss in Humans. Foods. 2018 Apr 20;7(4). 

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